Bollettino ADAPT 24 maggio 2021, n. 20
Lo scorso 20 maggio 2021, Unioncamere (Unione italiana delle Camere di commercio) e Federmeccanica (Federazione dell’Industria Metalmeccanica Italiana) hanno sottoscritto un nuovo Accordo quadro per il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro. La finalità dell’accordo è chiara: attraverso tale collaborazione le Parti intendono contribuire alla realizzazione e alla diffusione di esperienze di alternanza scuola-lavoro di qualità, oltre a darsi la possibilità di attivare occasioni di formazione, di orientamento e di confronto sui temi di rilevante interesse per il settore metalmeccanico. Il protocollo di intesa – siglato dai vicepresidenti delle Parti, Andrea Prete e Federico Visentin (nuovo Presidente designato per Federmeccanica) – rappresenta il prosieguo del lavoro congiunto già svolto nel triennio 2017-2019, nell’ambito del precedente Accordo quadro.
Il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro è particolarmente sentito nel settore metalmeccanico. Secondo i dati forniti da Unioncamere, le imprese del settore hanno difficoltà a trovare il 40% dei lavoratori con qualifica professionale, quasi il 44% di diplomati con indirizzo specifico e addirittura due lavoratori su tre che abbiano completato i corsi degli Istituti tecnici superiori. L’intesa in questione si inserisce proprio in questo quadro, ove la riduzione di tale gap è diventata ormai un’esigenza non più trascurabile: le Parti, a tal fine, si impegnano a contribuire per lo sviluppo e la creazione delle competenze maggiormente richieste dalle imprese metalmeccaniche (competenze tecniche, green e digitali) per agevolare la transizione verso l’Industria 4.0.
L’oggetto della collaborazione si esplica nello svolgimento di quattro attività: ricerca, formazione, supporto al placement e comunicazione.
Quanto all’attività di ricerca, le Parti ritengono fondamentale continuare il percorso di studio e di approfondimento – già iniziato nell’ambito del precedente accordo – riguardante l’individuazione delle competenze maggiormente richieste nel settore, al fine di progettare i percorsi formativi che gli studenti saranno chiamati a svolgere, specialmente quelle strettamente connesse all’innovazione tecnologica ed organizzativa del processo produttivo. Le attività, in particolare, riguarderanno la realizzazione di un repertorio di competenze che tenga conto delle skills funzionali all’espansione della Industria 4.0, nonché dello sviluppo di un sistema di attestazione delle competenze in ambito meccatronico, che permetta la certificazione delle competenze acquisite nel contesto dei percorsi di alternanza. Questo modello sperimentale sarà fruibile nei prossimi mesi attraverso un portale dedicato.
Per quanto concerne la realizzazione di attività di formazione, il fine programmato è quello di sviluppare e potenziare le competenze dei docenti e dei tutor scolastici ed aziendali impegnati nelle attività di alternanza, per far sì che essi siano in grado di progettare e realizzare percorsi formativi di qualità – anche a distanza o in modalità mista, considerati i tempi incerti – per permettere agli studenti coinvolti lo svolgimento di concrete esperienze di orientamento e di crescita. Per raggiungere tali obiettivi, si scrive nell’accordo, le Parti intendono collaborare allo sviluppo di contenuti video rivolti agli attori direttamente coinvolti (docenti, studenti e tutor), prestando particolare attenzione alla promozione del sistema duale, degli Istituti tecnici superiori e del contratto di apprendistato.
Strettamente correlate tra di loro sono le attività di supporto al placement e l’attività di comunicazione al pubblico. Anzitutto le Parti intendono incrementare le attività di orientamento agli studenti, chiamati a scegliere sul proprio futuro lavorativo e impegnati in una difficile ricerca della propria “vocazione”. La sensibilizzazione sui temi e sugli strumenti utili alla transizione scuola-lavoro e la creazione di eventi ed interventi dedicati – in collaborazione con il sistema imprenditoriale – sono i mezzi individuati dalle Parti per intervenire sullo sviluppo delle attività di placement dei giovani impegnati in tali percorsi formativi. La campagna di comunicazione, inoltre, è destinata ad espandersi anche all’esterno dell’ambito formativo di riferimento, ad esempio verso le famiglie dei giovani, con l’obiettivo di contrastare i pregiudizi ancora esistenti sul work-based learning, cioè sull’esperienza formativa essenzialmente pratica svolta direttamente sul luogo di lavoro, purtroppo ancora considerata dall’opinione comune come un obiettivo di carriera di minor prestigio e non di particolare ambizione per i più giovani. In particolare, le attività di comunicazione riguarderanno: eventi pubblici, concorsi video volti a valorizzare esperienze di alternanza di qualità e la progettazione di guide e manuali operativi volti ad espandere le buone pratiche di alternanza scuola-lavoro.
Gli obiettivi prefissati da Unioncamere e Federmeccanica appaiono sicuramente degni di nota e atti ad una rivalutazione qualitativa di tali percorsi nel settore metalmeccanico, in un momento storico ove, dapprima il legislatore – con la legge di Bilancio 2019 – è intervenuto depotenziando, di fatto, i nuovi P.C.T.O. (questo il nome adottato dal legislatore per i percorsi di alternanza scuola lavoro, ora denominati, appunto, “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”) prevedendo una riduzione significativa sia del monte ore minimo, sia delle risorse messe a disposizione per l’uso di tale strumento; a ciò si sono aggiunti i problemi che lo scoppio della pandemia ha portato ai giovani studenti, chiamati a “sopportare” per lungo tempo una didattica a distanza che ha, altresì, costretto loro a non vedere concluso efficacemente il proprio percorso formativo di alternanza.
I presupposti messi nero su bianco nell’accordo in questione sono certamente di buon auspicio e la speranza è che anche altri settori possano armarsi di impegni e obiettivi simili. La sfida per un graduale miglioramento dei livelli di occupabilità della prossima generazione passa anche dall’orientamento al lavoro e da un immediato e iniziale sviluppo delle soft skills, sempre più ricercate dalle imprese non solo metalmeccaniche: risultati che i percorsi di alternanza scuola-lavoro, se progettati ed espletati con cognizione di causa, sono certamente in grado di presentare.
ADPT Junior Fellow